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giovedì 9 febbraio 2017

Alla scoperta del Capodanno cinese: cosa fare giorno per giorno / Discovering Chinese Spring Festival: what to do day by day

Come ogni cosa, anche le festività per il Capodanno cinese hanno una fine. Nel caso della Festa di Primavera (春节, Chūnjié) questo avviene il 15° giorno del calendario lunare (quest’anno l’11 febbraio) con la cosiddetta Festa delle Lanterne (元宵节, Yuánxiāo Jié).

Ma, tradizionalmente, come si passavano questi giorni di festa?
Come in ogni cultura, anche questa festività ha i propri “riti scaramantici” da fare (o non fare) in momenti precisi per propiziarsi la buona sorte nell’anno appena cominciato.
Tornando indietro di 15 giorni, prima del Capodanno, specialmente il 28° giorno del 12° mese, è importante pulire la casa in modo da “spazzare via” tutte le negatività dell’anno che si sta per concludere. Perché proprio questo giorno? Ovviamente per la presenza di un detto in lingua cinese (in questo caso in cantonese, 年廿八 洗邋遢 Nián niàn bā lātà) che significa “lavare via lo sporco il “nian er ba” [il 28° giorno].
Al contrario, il primo giorno dell’anno (过年, Guònián) non si fanno pulizie per non far andare via la buona sorte; invece, ci si reca a visitare genitori e nonni (che attendono i nipotini con le “buste rosse” [红包, Hóngbāo] piene di soldini).
Di solito per festeggiare si scoppiano petardi e fuochi d’artificio per spaventare con il rumore lo spirito maligno chiamato Nian (年兽, nián shòu) ma negli ultimi anni le grandi città (quanto meno Shanghai) li hanno vietati in tutta l’area urbana.
Tradizionalmente, il secondo giorno (开年, Kāi nián) era dedicato alla visita delle donne sposate ai propri genitori: questo perché l’usanza prevedeva che le donne, dopo il matrimonio, si trasferissero a vivere nella casa del marito.
Il terzo giorno (, Chìkǒu) nei villaggi si bruciano offerte di carta, sempre per propiziare la ricchezza. In questo e nel quarto giorno non sono previste visite, se non ai defunti, anche perché il numero quattro (, ) è sempre associato alla morte, che si pronuncia Sǐ ().
Il quinto giorno (破五, pòwǔ), dedicato alla nascita del dio della ricchezza, si mangiano nuovamente i ravioli (饺子, Jiǎozi). Sapreste dire perché si mangia proprio questa pietanza?
Saltando al settimo giorno, si celebra la creazione dell’uomo (人日, Rén rì) per cui ognuno viene considerato più vecchio di un anno. E cosa si mangia per propiziare la ricchezza? No, non i ravioli…questa volta pesce (鱼生, Yú shēng)!
Oggigiorno i giorni festivi (quelli in rosso sul calendario, per intenderci) terminano qui e tutto torna alla normalità della vita quotidiana.

Tradizionalmente, invece, l’ottavo, il nono e il decimo giorno erano dedicati alla nascita dell’Imperatore di Giada (玉皇, Yù huáng), il re del cielo taoista, a cui rivolgere preghiere e offerte.

Quasi alla conclusione delle festività, il tredicesimo giorno, ci si dedica alla cucina vegetariana per purificare il corpo a causa della grande quantità di cibo consumata nella settimana e mezza precedente. Questo giorno è anche dedicato al generale Guan Yu (关羽, Guānyǔ), il dio della guerra, simbolo di lealtà e giustizia.


E arriviamo, infine, alla Festa delle Lanterne, così chiamata perché vengono accese delle lanterne per “guidare” gli spiriti benigni in casa. Immancabile la tradizione culinaria: in questo giorno si consumano delle palline di riso glutinoso dolciastro, vuote o ripiene (汤圆, tang yuán).

ENGLISH
As everything, Chinese New Year ends as well. In the case of Spring Festival (春节, Chūnjié), this happens the 15th day of the Lunar Calendar (which falls on February 11th this year), with the so-called Lantern Festival (元宵节, Yuánxiāo Jié).

But, traditionally, what did people do during these days?
As in every culture, this festival has its own “propitiatory rites” to do (or not to do) in specific moments so that good luck may benefit the household.
Going back to the days before New Year, specifically on the 28th day of the 12th month, it is important to clean the house to “wipe away” all the negativity of the year that is ending. Why on this day? Obviously, this is because there is a Chinese saying (in this case, in Cantonese, 年廿八 洗邋遢 Nián niàn bā lātà) which means “wiping away the dirt on “nian er ba” [the 28th day].
On the contrary, no cleaning is admitted on the first day (过年, Guònián) to avoid good luck going away; instead, people visit their relatives, and grandparents wait for their grandchildren with “red envelopes” [红包, Hóngbāo] filled with money.
Traditionally, people used to light fireworks and firecrackers in order to scare the evil spirit of Nian (年兽, nián shòu), but the governments of big cities (at least of Shanghai) banned fireworks in the urban areas in the past years.
On the second day (开年, Kāi nián), married women used to visit their own parents, since, after marriage, they went to live with their husbands’ families and did not visit their parents often.
During the third day (, Chìkǒu), villagers burn paper offers to propitiate wealth. There are no visits on the third and fourth day, especially because number four (, Sì) is always associated with death, which is pronounced Sǐ () as well.
The fifth day (破五, pòwǔ), consecrated to the birth of the god of Wealth, dumplings (饺子, Jiǎozi) are eaten again. Do you guess why?
Skipping to the seventh day, Man’s creation (人日, Rén rì) is celebrated. In this day, everyone becomes one year older. What do people eat to propitiate wealth? No, not dumplings…this time fish (鱼生, Yú shēng)!
Currently, festive days (those usually marked in red on calendars) end year and everything goes back to real life.

Traditionally speaking the eighth, ninth and tenth day were dedicated to the birth of the Jade Emperor (玉皇, Yù huáng), the king of the Taoist heaven, to whom to pray and give offer.

Almost at the end of holidays, the thirteenth day, vegetarian food is served in order to purify body from the huge quantity of food eaten during the previous week. This day is also consecrated to General Guan Yu (关羽, Guānyǔ), the god of war, symbol of loyalty and justice.
Finally, we get to Lantern Festival, so called because lanterns are lit to “guide” good spirits into the house. Food is important as well: this day people eat little balls of sweet glutinous rice (汤圆, tang yuán). 





martedì 7 febbraio 2017

Una cena di 7 anni fa….

Sette anni fa, in questo stesso periodo, mi stavo preparando per il mio primo viaggio in Cina: mi aspettavano cinque mesi e mezzo a Pechino, capitale del Paese di cui avevo deciso, tre anni prima, di studiarne l’affascinante lingua.
Insieme alla valigia, all’epoca ho deciso anche di salutare gli amici che sarebbero rimasti in Italia con una cena “cinese” preparata da me…che avevo mangiato cibo “cinese” in Italia solo una volta (e, a dire la verità, non era nemmeno un granché).
Per quanto non avessi idea di come sarebbe dovuto essere il risultato finale, mi sono divertita a preparare il tutto (mia mamma forse un po’ meno dato che mi sono dimenticata di aggiungere acqua durante la cottura al vapore e ho bruciato una pentola…ops).

Il menù della serata prevedeva:
- ravioli al vapore (饺子, Jiǎozi) con ripieno di carne. Non sapevo che sarebbero diventati la pietanza che avrei mangiato di più un paio d’anni dopo a Nanchino, quelle sere in cui non avevamo voglia di cucinare, e che i miei preferiti sarebbero stati quelli con il mais e bolliti (non cotti a vapore) della “bettola dei jiaozi” di fronte a casa.
- noodles di riso alla “cantonese”: gli spaghetti filamentosi e trasparenti, che di solito si trovano nelle zuppe, ma che io avevo condito con verdure varie e salsa di soia. Praticamente mai mangiati, poi ho sempre preferito gli spaghetti (拉面, Lāmiàn) nello stile dei ristoranti musulmani di Lanzhou (兰州, Lánzhōu).
- biscotti della fortuna, che, ovviamente, non sono cinesi, ma “inventati” e pubblicizzati dai cinesi d’oltremare negli Stati Uniti…però è stato divertente prepararli. 

Per rimanere in tema, ecco il link a una ricetta video per preparare i jiaozi in casa, per chi volesse cimentarsi. :)

Purtroppo non ho foto di quella serata, per cui ho deciso di mettere alcune foto di vera cucina "cinese".